#ingredientedelmese: AJO DE MONTE
La foresta amazzonica è un sistema molto complesso. Gli alberi certo la fanno da padrone ma l’immensa diversità della flora non si limita certo a questo. Una componente importantissima è rappresentata dalle liane, o piante rampicanti.
Camminando nella foresta le liane spesso sono poco appariscenti, nient’altro che un groviglio di fusti legnosi che si attorcigliano tra loro e scompaiono tra le foglie, non ci lasciano a bocca aperta come di fronte a un enorme albero, anche se in realtà una singola liana è in grado di creare reti estesissime tra le chiome degli alberi, con fusti lunghi decine e decine di metri.
Un noto botanico definì le piante rampicanti come le più evolute ed intelligenti del regno vegetale, essendo in grado, approfittando degli altri alberi della foresta, di raggiungere la luce del sole ad altezze di anche 40-50 metri dal suolo pur avendo tronchi molto esili, in maniera rapida ed efficiente.
Oltre a queste qualità le liane sono una fonte grandissima di piante utili per gli indigeni amazzonici. I fusti di alcune liane vengono usati come corde resistentissime, la corteccia di altre viene usata per intrecciare cesti, canaste e vari oggetti di artigianato. Esistono liane che sono potenti medicinali e altre che hanno invece un uso alimentare.
Ormai avrete capito che l’ingrediente di questo mese è rappresentato proprio da una pianta rampicante: l’ajo de monte (aglio della foresta), ajus waska in Kichwa. Come suggerisce il nome la caratteristica peculiare di questa pianta è il forte aroma di aglio che emanano le sue foglie.
L’ajo de monte è una pianta appartenente alla famiglia delle Bignoniaceae e il cui nome scientifico è Mansoa alliacea. Le sue foglie, specialmente le più giovani che sono più tenere e aromatiche, finemente tritate oppure intere, si utilizzano come aromatizzante in zuppe e altri piatti. Il loro aroma è stato descritto come “un miscuglio di aglio, cipolla e avocado”.
A onor del vero bisogna dire che tra gli indigeni Kichwa l’uso alimentare di questa pianta non è molto comune, dato che l’aroma di aglio in generale non è gradito. Il suo uso è stato però riscoperto dagli appassionati di cucina gourmet con ingredienti amazzonici come il nostro amico Bruno Selvestrel, vicepresidente di Nina APS, come raccontato nel libro “La foresta dei sapori”.
Tra i Kichwa dell’Amazzonia l’uso più importante di questa pianta è quello medicinale. L’ajo de monte infatti è considerato un validissimo rimedio nell’alleviare i sintomi di raffreddore, influenza, febbre e tosse. Per questo si utilizza l’infusione di foglie o corteccia e si può usare sola o associata ad altre piante. L’uso di questa pianta, assieme a tante altre cortecce e piante amazzoniche, è divenuto ancora più importante perché rientra nelle innumerevoli preparazioni che gli indigeni utilizzano per proteggersi contro il Covid.
Per queste ragioni l’ajo de monte ora viene anche coltivato negli orti o vicino alle case dagli indigeni, per poterlo avere sempre a portata di mano. Si può riprodurre semplicemente tagliando una parte del fusto della lunghezza di circa 50 cm e piantandolo per metà nel terreno. Col tempo dal fusto usciranno nuove radici e nuove foglie, anche se la sua crescita è piuttosto lenta (più di un anno prima di poter raccoglierne le foglie).
Oltre a tutte queste qualità l’ajo de monte può essere anche una pianta ornamentale. Il motivo sta nei suoi abbondantissimi fiori di colore viola. Per questo viene coltivata anche al di fuori del suo luogo di origine in molto paesi tropicali dove viene usata per abbellire pareti e pergolati.
Un ottimo esempio di pianta multifunzione, come ce ne sono tante nella foresta amazzonica. Magari non gradirete tanto l’aroma delle sue foglie o il sapore delle sue tisane medicinali, ma di certo apprezzerete le sue proprietà terapeutiche e la bellezza dei suoi fiori.
Giacomo Rubini per NINA APS
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